giovedì 27 novembre 2008

RANDSTAD ASSUME !!!!


Il settimanale Economy dedica oggi uno speciale sul mondo del lavoro che vi invitiamo leggere.
In copertina ci sono gli AD delle 4 principali Agenzie per il Lavoro. Nell'articolo a pag. 21 viene fatta una prima analisi della situazione dell'occupazione in questo momento di crisi economica, dove i protagonisti dell'incontro,
si definiscono preoccupati ma non pessimisti.

Cosa avrebbe mai fatto l'AD di Randstad/Vedior se fosse stato anche "pessimista" oltre che preoccupato" ? Forse lo sapremo prossimamente.....

Sempre a pag. 21 si legge:
"....non tira un'aria positiva... con una differenza, però: chi ha un contratto a tempo indeterminato potrà contare su ammortizzatori sociali più o meno robusti, chi non ce l'ha non potrà che rassegnarsi."
Forse l'AD di Randstad/Vedior questo non lo sapeva....

Proseguendo a leggere l'articolo, a pag. 30 troviamo un confortante riquadro dove viene evidenziato che
"Randstad Italia è alla ricerca di 150 account manager su tutto il territorio nazionale. Oltre alle competenze, viene specificato che verranno offerti CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO per le posizioni medio/alte e contratti a tempo determinato per le altre posizioni".
Il tutto corredato da uno splendido e rassicurante sorriso dell'HR Manager di Randstad.

Tutto ciò vuol dire che non ci sarà nessun altro taglio? Se addiritura si pensa di assumere 150 persone, il posto sarà garantito a tutti per molto tempo!!!
D'altronde la ricerca è aperta anche sul sito web di Randstad da molto tempo.... clicca qui

Insomma, la crisi preoccupa ma non c'è ancora pessimismo; chi ha un contratto a tempo indeterminato può sempre contare sugli ammortizzatori sociali, Randstad ha intenzione di assumere circa 150 persone......
Ma allora, PERCHE' AVETE LICENZIATO ???


Come sempre, la coerenza e l'etica innanzitutto....

Grazie

LdR

mercoledì 26 novembre 2008

Contatti FILCAMS

Riteniamo importante segnalarvi la disponibilità che Filcams Cgil, informata fin dall'inizio dei fatti accaduti in azienda, ci ha fornito al fine di rispondere a eventuali dubbi, timori o curiosità dei dipendeti delle società Vedior e Randstad.
L'obiettivo è quello di permttere a tutti i lavoratori di essere rappresentati e di far valere i propri diritti all'interno dell'azienda che, una volta sindacalizzata, non potrà più prendere decisioni di un certo tipo senza confrontarsi prima con i rappresentanti sindacali interni ed esterni.
Chiunque lo desiderasse può contattare il Dr. Federico Antonelli all'indirizzo di posta elettronica

federico.antonelli@filcams.cgil.it

Un caro saluto a tutti voi.

I Licenziati

sabato 22 novembre 2008

IL BLOG SEMPRE PIU' UTILE.. AIUTA ANCHE TU A CONTENERE I COSTI !!

DA OGGI IL BLOG CAMBIA INDIRIZZO:

http://licenziatidarandstad.wordpress.com/




Per evitare ulteriori "
attività di razionalizzazione e ristruturazione aziendale finalizzate anche al contenimento dei costi", aiutiamo il Management a prendere le giuste decisioni !!

Partecipa anche tu al grande sondaggio per CONTENERE I COSTI e salvare i colleghi !!!

Puoi dare anche più di una risposta, il sondaggio si chiuderà domenica prossima.

Buon contenimento dei costi !!!

domenica 16 novembre 2008

Comunicato alla Holding e L'Infedele

Due brevi aggiornamenti:

Venerdì è stata inviata alla Holding la traduzione del primo comunicato, per scaricarla basta cliccare sull'immagine qui sotto.
Inoltre, lunedì sera, su LA7 alle ore 21,10, la trasmissione di Gad Lerner "L'infedele" parlerà di linceziamenti, questi gli argomenti estrapolati direttamente dal sito del LA7:

Saranno i "senza rete" i protagonisti dell'Infedele, in onda questa sera. Come negli Usa, sono sempre più numerosi anche in Italia i lavoratori che perdono il posto a causa della recessione, senza aver diritto ad alcuna forma di sussidio. Nello studio di Gad Lerner racconteranno la loro esperienza i lavoratori torinesi della Motorola, i tessili della Val Seriana, gli agenti immobiliari della Gabetti, i metalmeccanici dell'Iveco di Suzzara, i precari licenziati dall'Alitalia. Discutono con loro: Giuseppe Morandini, presidente dei piccoli industriali Confindustria; Alberto Barcella, presidente degli industriali di Bergamo; gli economisti Tito Boeri e Cristiano Antonelli; i sindacalisti Giorgio Santini (Cisl) e Emilio Viafora (Cgil).

venerdì 14 novembre 2008

IL BLOG DEI “LICENZIATI”: UTILE E INTELLIGENTE

Con il presente comunicato desideriamo precisare che la nascita e l’utilizzo del blog creato dai “licenziati da Randstad” ha l’obiettivo di informare coloro che desiderano tenersi aggiornati sulla vicenda, nonché permettere un confronto costruttivo fra i commentatori. Continuiamo a credere che Randstad sia una grande azienda, ci dissociamo da qualunque insulto o commento offensivo e riteniamo che i giudizi sulle competenze e la professionalità del management debbano essere espressi dagli azionisti dell’azienda, che sapranno misurarli sulla base degli indicatori di performance stabiliti e sulla loro modalità di gestire situazioni critiche.
Riteniamo che sia stata molto utile la segnalazione relativa alla responsabilità sociale, importante e impegnativa certificazione. Per questo motivo provvederemo a inviare una comunicazione riepilogativa di quanto accaduto al sottosegretario alla CSR, Eugenia Roccella (di cui abbiamo apprezzato l’intervista rilasciata al Sole 24 Ore nel corso della settimana corrente), che senza dubbio saprà adottare le giuste misure di valutazione e gli eventuali provvedimenti in merito a comprovate violazioni del codice etico.
Restiamo a disposizione di tutti i giornalisti e/o personaggi del mondo mediatico che ci stanno contattando per fornire loro maggiori informazioni sulla vicenda e tutti i dettagli che potranno essere utili alla diffusione della stessa.
Infine, vogliamo sentitamente ringraziare tutte le società che attraverso il blog ci hanno inviato proposte di lavoro, ma desideriamo precisare che l’intento nella creazione di questo strumento non era quello di mettersi in evidenza sul mercato. Riteniamo e ci auguriamo di poter trovare presto un’altra occupazione utilizzando i tradizionali canali di ricerca e superando i canonici percorsi di selezione, necessari all’individuazione del “candidato giusto”.
Esprimiamo un sentito ringraziamento a tutti coloro che ci hanno dimostrato affetto e che continuano a manifestare la propria vicinanza e a tutti quelli che avranno la capacità di cambiare le cose, affinché queste lecite decisioni aziendali possano essere prese, attuate e comunicate nel pieno rispetto delle leggi e soprattutto della dignità degli individui.



Cordialità.

I Licenziati da Randstad


Contatti:
licenziati.da.randstad@gmail.com
http://licenziatidarandstad.blogspot.com/

martedì 11 novembre 2008

RANDSTAD e VEDIOR AL BUIO !!!!

La verità fa male…. Il confronto aperto e civile fa male…. Pensare con la propria testa fa male…. Tutto ciò il “CONCEPT” non lo prevede… quindi…
L’ACCESSO AL BLOG DALLE FILIALI E’ STATO IMPEDITO !!!!
Un'altra risposta tranquillizzante !!

Per fortuna non possono seguirvi fino a casa….
GRAZIE PER LA VOSTRA PARTECIPAZIONE, GRAZIE PER TUTTI I MESSAGGI CHE CI STATE INVIANDO !!!

La risposta che tranquillizza...





Abbiamo voluto pubblicare la risposta dell'azienda per dimostrare che il nostro unico intento è quello di contribuire al rispetto dei diritti dei lavoratori e dell'azienda, nonché all'accertamento della verità, senza censurare nessuna posizione e nessuna versione dei fatti.
Vogliamo precisare che l'anonimato riguarda solo coloro che si trovano in una situazione di debolezza nei confronti dell'azienda o che possono ancora subire ritorsioni. C'è invece la firma su tutto ciò che è stato fatto a partire dal nome dell'account: I LICENZIATI DA RANDSTAD.
L'azienda dovrà e potrà dimostrare che i fatti raccontati sono falsi nelle sedi giudiziarie.
Lasciamo all'AD e alla Direzione HR tutto l'orgoglio che rivendicano. Sul rispetto delle leggi e soprattutto delle persone gli stessi potrebbero prendere lezioni anche da noi

domenica 9 novembre 2008


Questi sono i COMANDAMENTI di Randstad sulla Responsabilità sociale e sull'etica professionale....
Dubbi ???

clicca sull'immagine per visualizarla

venerdì 7 novembre 2008

DA OGGI IL BLOG CAMBIA INDIRIZZO:

http://licenziatidarandstad.wordpress.com/





COMUNICATO DEL 7 NOVEMBRE 2008


RISPETTO DELLE LEGGI E RESPONSABILITA’ SOCIALE? NO, GRAZIE!


Premessa: il presente comunicato ha valore puramente informativo. E’ stato steso sulla base delle testimonianze ricevute da alcuni dipendenti (o ex dipendenti) delle società Vedior SpA e Randstad Italia SpA, che si sono volontariamente offerti di documentare i fatti, preferendo però rimanere nell’anonimato. Tutte le testimonianze provengono da persone che credono fermamente nella flessibilità e in un mercato del lavoro che privilegi il merito, ma credono anche che tutto ciò debba avvenire in un contesto in cui il rispetto delle leggi garantisca all’azienda di poter fruire della flessibilità per sviluppare il proprio business e al lavoratore di beneficiare di un percorso che favorisca lo sviluppo di competenze e della propria professionalità; ma soprattutto dove le norme che regolano la flessibilità in uscita siano rispettate da tutti.

Riferimenti normativi: l'art. 24 L. 223/91 attua la direttiva comunitaria n. 75/129 del 17/2/75 riavvicinando la legislazione degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi.
Si tratta di licenziamenti intimati per esigenze obiettive dell'impresa quando ricorrano i requisiti indicati dalla normativa. Infatti la disciplina dei licenziamenti collettivi è caratterizzata dalla dimensione occupazionale dell'impresa (che occupa più di 15 dipendenti), dal numero dei licenziamenti (che coinvolgono almeno 5 dipendenti), e dall'arco temporale, di regola, di 120 giorni entro cui sono effettuati i licenziamenti stessi.
Tali elementi distinguono la fattispecie dei licenziamenti collettivi dai licenziamenti individuali plurimi intimati per giustificato motivo oggettivo ex art. 3 L. 604/96 dove emerge la necessità di valutare le ragioni produttive e organizzative dedotte dall'imprenditore.

I fatti: in data 30 e 31 ottobre u.s. l’amministratore delegato di Vedior SpA e di Randstad Italia SpA (MC) e l’h.r. director di Randstad Italia SpA (AR) convocano individualmente presso la sede di Milano 12 dipendenti della società Vedior, con un preavviso che va da un minimo di 2 ore a un massimo di 18, senza informarli circa l’argomento su cui verterà l’incontro. Al loro arrivo a Milano (Via Lepetit, 8 – sede di Randstad Italia) ai lavoratori viene consegnata una lettera di licenziamento con decorrenza immediata che riporta come motivazione la soppressione del posto di lavoro. Le persone sono sole, frastornate e incredule, di fronte alla freddezza e spietatezza di due dirigenti dell’azienda che intimano loro di decidere in pochi minuti se firmare per ricevuta la comunicazione. Qualcuno sottoscrive, altri si rifiutano e a quel punto viene presentata loro una seconda lettera: una scrittura privata in cui viene indicata la cessazione del rapporto di lavoro prima della fine del 2008 e il corrispettivo di 6 mensilità per “chiudere la partita”. Alcune persone non vogliono accettare nemmeno questa proposta e a una giovane impiegata viene detto: “Non puoi andare via se non sottoscrivi una delle due comunicazioni”.
Da quando è possibile ricorrere all’intimidazione? Per di più rivolta verso un soggetto che si trova in uno stato confusionale e in una posizione di svantaggio (anche numerica, in quanto nessuno ha potuto beneficiare della presenza di un testimone, non conoscendo a priori i motivi della convocazione).
Nei giorni che seguono l’azienda annuncia altri tagli, sempre operati con le stesse modalità. In data 5 novembre la stessa sorte tocca a 4 dipendenti di Randstad Italia.
Gli interlocutori aziendali non vogliono avere a che fare con i sindacati e le eventuali trattative con i lavoratori che sono stati licenziati (o che lo saranno a breve) non prevedono l’erogazione di un numero di mensilità superiore a 6, comprensive del periodo di preavviso.
Fra le persone già licenziate ci sono padri e madri di famiglia, monoreddito, over 50 a cui mancano pochissimi anni alla pensione e persone con delicate situazioni familiari. Non per tutti sarà facile la ricollocazione.
Complessivamente l’operazione prevede più di 30 licenziamenti entro fine novembre e forse non sarà finita qui.
In questi giorni la notizia è stata diffusa all’interno delle due società (che ormai da tempo vengono gestite come un’azienda unica) e le persone sono spaventate, confuse e arrabbiate per aver perso dei colleghi e , in alcuni casi, degli amici. Non sanno cosa fare, vorrebbero rivolgersi a un’organizzazione sindacale, ma temono ritorsioni. Temono tutti di essere fra i prossimi “nominati”.

Di fronte a queste modalità operative sorgono spontanei molti interrogativi:
- Può un’azienda agire palesemente e liberamente al di fuori dei parametri di legge?
- Randstad Italia SpA è certificata SA8000 e per Vedior SpA la certificazione è allo stato di applicant. Si tratta di una certificazione etica e le aziende che desiderano ottenerla devono rispettare parametri ben definiti, anche verso i dipendenti diretti. Parliamo di morale, di responsabilità sociale, di soggetti svantaggiati. Può un’azienda che possiede questo tipo di certificazione licenziare i propri dipendenti in questo modo? Con quali criteri sono state fatte le scelte sulle persone? Perché non voler corrispondere un giusto corrispettivo economico per coloro che da un giorno all’altro si sono trovati senza un lavoro non comprendendone le motivazioni? Perché creare in azienda un clima di “terrore”?
- Perché non è stata aperta una procedura di licenziamenti collettivi? Avrebbe tutelato maggiormente i lavoratori, ma anche l’azienda, visto che avrebbe potuto ricorrere agli ammortizzatori sociali.
- Perché fino a circa tre settimane fa l’amministratore delegato di Randstad Italia e di Vedior ha continuato a ripetere, anche di fronte a platee numerose di dipendenti, che nessuno aveva nulla da temere, che tutti sarebbero stati parte di una grande e meravigliosa azienda? Ci sono state persone che gli hanno dato fiducia e che hanno rifiutato offerte di lavoro arrivate da parte di altre società per entrare a far parte di questa grande e meravigliosa azienda. Oggi alcune di queste persone sono disoccupate.

Ci sarebbero tante altre domande da porre in merito a questa vicenda. Persone con 30 anni di lavoro alle spalle, rappresentanti sindacali, avvocati dicono di non aver mai visto una società agire in questo modo, riferendosi sia ai pretesti con cui l’azienda tenta di aggirare la normativa, sia alla scarsa professionalità e etica con cui sono state gestite le comunicazioni e le successive relazioni con i dipendenti (o ex).

Verrebbe anche naturale chiedersi quali garanzie questa società può fornire ai propri clienti e quali tutele verso i propri lavoratori somministrati, soprattutto se pensiamo che oggi le agenzie per il lavoro rappresentano un importante punto di riferimento per le aziende e per i candidati e dovrebbero garantire loro correttezza, professionalità e rispetto delle leggi… Oltre a una buona dose di “etica”.